I mesi successivi alla nascita di un figlio hanno rappresentato per me un momento in cui riorganizzare le priorità della mia vita. Se con l’arrivo del primo figlio ho dovuto limitare le attività al di fuori del lavoro e che riguardavano principalmente le attività con la community OrangeDotNet, l’arrivo della mia seconda figlia mi ha fatto credere per un pò che l’unico modo per conciliare lavoro e famiglia fosse rinunciare (e si rinunciare non scegliere, ma rinunciare) al lavoro e alle mie aspirazioni. Poi mi sono chiesta quale fosse la strada migliore per riuscire a mantenere l’equilibrio tra famiglia e lavoro e la risposta l’ho trovata nel proporre alla mia azienda la possibilità di lavorare da casa, ovvero in modalità smart working. La mia proposta è stata accettata e dal 18 giugno di quest’anno ho scoperto che conciliare il lavoro che ami con la possibilità di essere anche una mamma presente è possibile.

Con lo smart working mi sembra di essere tornata un’universitaria, che chiusa la porta del suo studio dimentica qualsiasi altra incombenza e concentra tutte le sue energie nell’attività da concludere. C’è però una differenza sostanziale con la vita da universitaria: il tuo impegno non verrà valutato da un docente e finito un esame dovrai prepararne un altro, ma i risultati da te ottenuti giorno dopo giorno faranno parte di un progetto che verrà giudicato dagli utenti finali di un applicazione.

L’arrivo della piccola Adele, a dispetto di tutti quelli che dicono che un secondo figlio raddoppi la fatica e lo stress, a me ha dato solo l’opportunità per migliorare la qualità della mia vita e del mio lavoro.

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Laura La Manna

Cloud expert | Software Engineering | Certified Agile Coach